La Nemesi di Medea
- ComunicatiCultura
- 17 nov 2019
- Tempo di lettura: 10 min
Aggiornamento: 4 nov 2021
Roma
A Roma, alla Casa Internazionale delle Donne, sarà presentato il 4 dicembre 2019 il libro della Nemesiaca Silvana Campese LA NEMESI DI MEDEA - Una storia femminista lunga mezzo secolo
Silvana Campese con il libro LA NEMESI DI MEDEA - Una storia femminista lunga mezzo secolo, dà veste editoriale alla storia del gruppo storico femminista napoletano, le Nemesiache, la cui leader, l’artista e intellettuale Lina Mangiacapre/Nemesi, lo fondò nel 1970, nel pieno della contestazione giovanile e della rivolta femminile.
Il volume, che parte dal 1968 per arrivare al 2018, attraverso la narrazione in prima persona di un percorso emozionale e documentaristico, sarà presentato il 4 dicembre 2019 a Roma alla Casa Internazionale delle Donne in via Lungara 19, alle ore 15,30. Con l’autrice ne discuteranno Maria Paola Fiorensoli (giornalista, attivista e studiosa dei movimenti femministi, presidente dell’associazione Il Paese delle donne); Edda Billi (tra le fondatrici del Collettivo Femminista di via Pompeo Magno e della Casa Internazionale delle Donne); Stefania Tarantino (filosofa e musicista, collabora con le Università Orientale e Federico II); Titta Vadalà (ecofemminista, ecologista, membro della Federazione dei Verdi); Bruna Felletti/Karma (tra le prime collaboratrici del gruppo delle Nemesiache).
Per l’occasione saranno proiettati due corti di Lina Mangiacapre, Follia come poesia e Antistrip.
“In questo libro racconto in prima persona il percorso nemesiaco intenso e fertile del collettivo voluto da Nemesi/Lina Mangiacapre, caratterizzato da un’ampia elaborazione teorica, un’infinità di azioni politiche, eventi, convegni, mostre, manifestazioni e una monumentale produzione culturale, filosofica, artistica, teatrale e cinematografica”, spiega l’autrice.
Pubblicato dalla casa editrice L’Inedito di Fabio Martini, questa sorta di saggio/racconto traccia un quadro realistico, attento, di donne, moderne guerriere, figlie di un’epoca bisognosa di nemesi, appunto. Di donne in lotta, a quel tempo, per difendere spazi vitali, guadagnare un palmo di autonomia col sangue delle proprie consapevolezze e raggiungere l’emancipazione, l’indipendenza culturale e personale. Cinquanta anni di femminismo consapevole, non solo napoletano, ma appartenente ad ogni latitudine, e dietro cui si cela un mondo folto e colto, un gruppo che, partendo dall’esempio e le parole della filosofa nata a Napoli nel ʼ46, si è esteso e ha germogliato soprattutto in chi, come l’autrice, ha avuto la fortuna di frequentarla, ascoltarla, comprenderla, e poi riportarla in vita nelle appassionanti 400 pagine che compongono il volume.
Ma chi è Lina Mangiacapre? Così replica Silvana Campese: “Rispondo con le parole di un amico carissimo delle Nemesiache che ideò e promosse l’iter per la titolazione del Belvedere in via Posillipo a Napoli a Lina Mangiacapre, perché mi sembrano abbastanza esaustive, anche se ci sarebbero una miriade di cose da dire, ma sarà il libro a soddisfare ogni curiosità. In Lina Mangiacapre, la biografia di un pensiero a cura del prof. Francesco Ruotolo, leggiamo: Non è facile “imprigionare” la complessa, multiforme soggettività di Lina Mangiacapre in uno schema biografico: le si farebbe un torto perché il significato della sua esistenza sta nel rifiuto degli schemi, delle strutture precostituite, delle gabbie, dei comportamenti catalogabili dentro una corrente di pensiero: politico, o filosofico. O artistico. Queste note biografiche sono perciò, comunque, una forzatura nella quale Lina non si riconoscerebbe: filosofa, politica antipolitica, pittrice, fotografa, regista e compositrice, militante femminista, saggista e poetessa. Questo e altro ancora Lina Mangiacapre: personalità poliedrica, eclettica, anti-autoritaria, perfino indecifrabile e sfuggente con le radici in quel miscuglio sublime e tormentato che è la storia e il vissuto di una Città intricata ed esplosiva, disperata e romantica qual è Napoli”.
La Nemesi di Medea, per dirla con le parole dell’editore, rappresenta un monumento di esperienza civica, civile, teatrale, musicale, politica ed è esponenzialmente un patrimonio unico e indissolubile appartenente al mondo femminile e non solo.
Un libro da divulgare oltre che da leggere, un punto di vista umano fuori da ordinarie parabole che, invece, in questo caso si nutrono di pane e vino quotidiano, fatica, pianto, passione, e si arricchiscono per ricondurre a due nomi propri di persone, intuibili nel titolo stesso: “La Nemesi di Medea”. E qui Medea sta per Silvana. Dunque, la Nemesi/Lina, nei ricordi e nei racconti di Medea/Silvana.
LA NEMESI DI MEDEA è l’ultima fatica letteraria di Silvana/Medea delle Nemesiache. Silvana Campese ha pubblicato finora: il romanzo Prisma, la raccolta di racconti Strada facendo, l’epistolario tenuto per un paio di anni con l’amico poeta Lello Agretti Contrappunto per soli timpani ed oboe e il romanzo fantapolitico Il ritorno di Cisarò. Ha scritto sulla rivista delle Nemesiache “Mani-Festa”.
L’Inedito è un’Associazione Letteraria nata un anno e mezzo fa e fondata da Fabio Martini coadiuvato da un folto gruppo di appassionati collaboratori.
Coraggiosa, motivata e armata di buone intenzioni, la casa editrice si prodiga nella divulgazione della scrittura creativa, e ha come missione il cercare e promuovere nuovi talenti di prosa, poesia e di tutte quelle espressioni in cui la parola diventa patrimonio della collettività.
COLLANA L’Inedito
PREZZO € 24,00
PAGINE 408
Firenze
- LA NEMESI DI MEDEA - Una storia femminista lunga mezzo secolo, il libro della Nemesiaca Silvana Campese sarà presentato sabato 23 novembre 2019 alle ore 19,00 a Firenze nello Spazio Incontri/Sala Premiazioni – Cinema “La Compagnia” in via Cavour 50/r nell’ambito del 41° Festival Internazionale di Cinema e Donne “Madri delle Storie” che si terrà dal 20 al 24 novembre.
Durante la manifestazione saranno proiettati i film di Lina Mangiacapre e delle Nemesiache, e seguirà un dibattito con il pubblico. L’evento è organizzato dal Laboratorio Immagine Donna Festival Internazionale Cinema Donne di Firenze.
Alla presentazione del volume di Silvana Campese, insieme all’autrice, saranno presenti le Nemesiache Claudia Aglione, Fausta Base, Bruna Felletti, Maria Matteucci. Interverrà Cristina Jandelli, professoressa all’Università degli Studi di Firenze - Dipartimento di Storia, Archeologia, Geografia, Arte e Spettacolo.
LA NEMESI DI MEDEA - Una storia femminista lunga mezzo secolo, di Silvana Campese, nasce dal desiderio di dare veste editoriale alla storia delle Nemesiache, che aveva come leader l’artista e intellettuale napoletana Lina Mangiacapre/Nemesi, fondatrice del gruppo negli anni Settanta, nel pieno della contestazione giovanile e della rivolta femminile.
Il volume parte dal 1968 per arrivare al 2018, attraverso la narrazione in prima persona di un percorso emozionale e documentaristico.
“Ho scritto questo libro seguendo un doppio binario”, chiarisce l’autrice, “quello documentaristico, più strettamente biografico e in parte cronologico, e quello emozionale che narra il mio vissuto dall’infanzia e soprattutto dall’incontro con Nemesi in poi.”
In “La Nemesi di Medea”, Silvana Campese racconta in prima persona il percorso nemesiaco così intenso e fertile, caratterizzato da una ampia elaborazione teorica, da una infinità di azioni politiche, di eventi, convegni, mostre, manifestazioni e una monumentale produzione culturale, filosofica, artistica, teatrale e cinematografica. Tutto pregno dell’impronta nemesiaca: “Il nostro, essendo un collettivo fortemente caratterizzato dall’arte e dal pensiero politico e filosofico di Nemesi/Lina Mangiacapre, vi confluirono e vi si avvicendarono nel tempo molte donne la cui scelta politica era più o meno temporaneamente di militanza femminista separatista e radicale. Ma il nucleo centrale, il così detto zoccolo duro non è mai venuto meno ed in parte ancora resiste, nonostante lo scioglimento dell’Associazione. Io ne sono una componente e questo libro una delle espressioni delle attività che ancora portiamo avanti, sebbene in poche e sparse tra Napoli, Roma, Venezia e Parigi”.
Pubblicato dalla casa editrice L’Inedito di Fabio Martini, questa sorta di saggio/racconto traccia un quadro realistico di donne, moderne guerriere, figlie di un’epoca bisognosa di nemesi, appunto. Di donne in lotta, a quel tempo, per difendere spazi vitali, guadagnare un palmo di autonomia col sangue delle proprie consapevolezze e raggiungere l’emancipazione, l’indipendenza culturale e personale.
Cinquanta anni di femminismo consapevole, non solo napoletano, ma appartenente ad ogni latitudine, e dietro cui si cela un mondo folto e colto, un gruppo che, partendo dall’esempio e le parole della filosofa nata nel ʼ46, si è esteso e ha germogliato soprattutto in chi, come l’autrice, ha avuto la fortuna di frequentarla, ascoltarla, comprenderla, e poi riportarla in vita nelle appassionanti 400 pagine che compongono il volume.
LA NEMESI DI MEDEA è l’ultima fatica letteraria di Silvana/Medea delle Nemesiache. Silvana Campese ha pubblicato finora: il romanzo Prisma, la raccolta di racconti Strada facendo, l’epistolario tenuto per un paio di anni con l’amico poeta Lello Agretti Contrappunto per soli timpani ed oboe e il romanzo fantapolitico Il ritorno di Cisarò. Ha scritto sulla rivista delle Nemesiache “Mani-Festa”.
L’Inedito è un’Associazione Letteraria nata un anno e mezzo fa e fondata da Fabio Martini coadiuvato da un folto gruppo di appassionati collaboratori.
Coraggiosa, motivata e armata di buone intenzioni, la casa editrice si prodiga nella divulgazione della scrittura creativa, e ha come missione il cercare e promuovere nuovi talenti di prosa, poesia e di tutte quelle espressioni in cui la parola diventa patrimonio della collettività.
Bologna
LA NEMESI DI MEDEA - Una storia femminista lunga mezzo secolo, l’ultimo libro della Nemesiaca Silvana Campese, sarà presentato alla Libreria delle donne di Bologna il 19 novembre 2019
Silvana Campese con il libro LA NEMESI DI MEDEA - Una storia femminista lunga mezzo secolo, intende dare veste editoriale alla storia del gruppo storico femminista napoletano, le Nemesiache, la cui leader fu l’artista e intellettuale Lina Mangiacapre/Nemesi, che lo fondò nel 1970, nel mezzo della contestazione giovanile e della rivolta femminile.
Il libro, che parte dal 1968 per arrivare al 2018, attraverso la narrazione in prima persona di un percorso emozionale e documentaristico, sarà presentato il 19 novembre 2019 a Bologna alla Libreria delle donne in via San Felice 16/A alle ore 18,00. Insieme all’autrice, in collegamento Skype da Napoli, ne discuteranno la professoressa Roberta Pierangela Gandolfi (docente al Dipartimento di Discipline Umanistiche, Sociali e delle Imprese Culturali – Università degli Studi di Parma), l’artista Donatella Franchi (ricercatrice e scrittrice di pratiche artistiche femminili; suoi lavori fanno parte della collezione del National Museum of Women in the Arts di Washington) e Dino Todoverto (neolaureato all’Università di Parma – Dipartimento di Discipline Umanistiche, Sociali e delle imprese Culturali con la tesi “Artiste del femminismo: le Nemesiache fra il teatro e il cinema negli anni Settanta”).
“L’input di scrivere il libro” spiega Silvana Campese, “nacque tra giugno e luglio del 2018, in seguito ad una esperienza dolorosa e doppiamente traumatica: la conclusione nefasta della malattia di Teresa Mangiacapra, in arte Niobe e sorella di Lina, che si era spenta il 9 maggio, e la situazione imprevedibile che immediatamente dopo si venne a creare per l’Associazione Le Tre Ghinee/Nemesiache. Teresa/Niobe ne era stata Presidente del Consiglio Direttivo dal 2002, anno in cui nel maggio era finita anche la sorella Lina Mangiacapre/Nemesi, fondatrice del gruppo e Presidente sin da quando fu formata la Cooperativa delle Nemesiache, successivamente trasformata in Associazione. Fui nominata Presidente dalle socie all’unanimità ma non immaginavamo ciò che stava per accadere: deprivate ingiustamente del nostro Archivio e di tutta la produzione artistica dell’Associazione, decidemmo dopo non facili riunioni e confronti, di scioglierla anticipatamente rispetto alla data prevista nello Statuto. Fu in quei giorni difficili e molto stressanti che decisi di dare una veste editoriale alla nostra storia”.
Pubblicato dalla casa editrice L’Inedito di Fabio Martini, questa sorta di saggio/racconto traccia un quadro realistico, attento, a volte romantico, di donne, moderne guerriere, figlie di un’epoca bisognosa di nemesi, appunto. Di donne in lotta, a quel tempo, per difendere spazi vitali, guadagnare un palmo di autonomia col sangue delle proprie consapevolezze e raggiungere l’emancipazione, l’indipendenza culturale e personale.
La Nemesi di Medea, per dirla con le parole dell’editore, rappresenta un monumento di esperienza civica, civile, teatrale, musicale, politica ed è esponenzialmente un patrimonio unico e indissolubile appartenente al mondo femminile e non solo.
Un libro da divulgare oltre che da leggere, un punto di vista umano fuori da ordinarie parabole che, invece, in questo caso si nutrono di pane e vino quotidiano, fatica, pianto, passione, e si arricchiscono per ricondurre a due nomi propri di persone, intuibili nel titolo stesso: “La Nemesi di Medea”. E qui Medea sta per Silvana. Dunque, la Nemesi/Lina, nei ricordi e nei racconti di Medea/Silvana.
Cinquanta anni di femminismo consapevole, non solo napoletano, ma appartenente ad ogni latitudine, e dietro cui si cela un mondo folto e colto, un gruppo che, partendo dall’esempio e le parole della filosofa nata a Napoli nel ʼ46, si è esteso e ha germogliato soprattutto in chi, come l’autrice, ha avuto la fortuna di frequentarla, ascoltarla, comprenderla, e poi riportarla in vita nelle appassionanti 400 pagine che compongono il volume.
LA NEMESI DI MEDEA è l’ultima fatica letteraria di Silvana/Medea delle Nemesiache. Silvana Campese ha pubblicato finora: il romanzo Prisma, la raccolta di racconti Strada facendo, l’epistolario tenuto per un paio di anni con l’amico poeta Lello Agretti Contrappunto per soli timpani ed oboe e il romanzo fantapolitico Il ritorno di Cisarò. Ha scritto sulla rivista delle Nemesiache “Mani-Festa”.
L’Inedito è un’Associazione Letteraria nata un anno e mezzo fa e fondata da Fabio Martini coadiuvato da un folto gruppo di appassionati collaboratori.
Coraggiosa, motivata e armata di buone intenzioni, la casa editrice si prodiga nella divulgazione della scrittura creativa, e ha come missione il cercare e promuovere nuovi talenti di prosa, poesia e di tutte quelle espressioni in cui la parola diventa patrimonio della collettività.
Napoli
LA NEMESI DI MEDEA-l’ultimo libro della Nemesiaca Silvana Campese, sarà presentato mercoledì 6 novembre 2019 alle ore 17,00 alla Fondazione Humaniter in Piazza Vanvitelli a Napoli
L’opera di Silvana Campese, LA NEMESI DI MEDEA, nasce dal desiderio di dare veste editoriale alla storia di mezzo secolo del gruppo storico femminista napoletano, le Nemesiache, che aveva come leader l’artista e intellettuale Lina Mangiacapre/Nemesi, fondatrice del gruppo negli anni Settanta, nel pieno della contestazione giovanile e della rivolta femminile.
Il libro, che parte dal 1968 per arrivare al 2018, attraverso la narrazione in prima persona di un percorso emozionale e documentaristico, sarà presentato mercoledì 6 novembre 2019 alle ore 17,00 alla Fondazione Humaniter in Piazza Vanvitelli 15 Napoli. Con l’autrice ne discuteranno Franco Lista e Rita Felerico tra le letture teatralizzate di Teresa Stesy Raiano, Anna e Clara Bocchino. Modera l’evento Maurizio Vitiello.
Pubblicato dalla casa editrice L’Inedito di Fabio Martini, questa sorta di saggio/racconto traccia un quadro realistico, attento, a volte romantico, di donne, moderne guerriere, figlie di un’epoca bisognosa di nemesi, appunto. Di donne in lotta, a quel tempo, per difendere spazi vitali, guadagnare un palmo di autonomia col sangue delle proprie consapevolezze e raggiungere l’emancipazione, l’indipendenza culturale e personale.
La Nemesi di Medea, per dirla con le parole dell’editore, rappresenta un monumento di esperienza civica, civile, teatrale, musicale, politica ed è esponenzialmente un patrimonio unico e indissolubile appartenente al mondo femminile e non solo.
Un libro da divulgare oltre che da leggere, un punto di vista umano fuori da ordinarie parabole che, invece, in questo caso si nutrono di pane e vino quotidiano, fatica, pianto, passione, e si arricchiscono per ricondurre a due nomi propri di persone, intuibili nel titolo stesso: “La Nemesi di Medea”. E qui Medea sta per Silvana. Dunque, la Nemesi/Lina, nei ricordi e nei racconti di Medea/Silvana.
Cinquanta anni di femminismo consapevole, non solo napoletano, ma appartenente ad ogni latitudine, e dietro cui si cela un mondo folto e colto, un gruppo che, partendo dall’esempio e le parole della filosofa nata a Napoli nel ʼ46, si è esteso e ha germogliato soprattutto in chi, come l’autrice, ha avuto la fortuna di frequentarla, ascoltarla, comprenderla, e poi riportarla in vita nelle appassionanti 400 pagine che compongono il volume.
LA NEMESI DI MEDEA è l’ultima fatica letteraria di Silvana/Medea delle Nemesiache. Silvana Campese ha pubblicato finora: il romanzo Prisma, la raccolta di racconti Strada facendo, l’epistolario Contrappunto per soli timpani ed oboe e il romanzo fantapolitico Il ritorno di Cisarò. Ha scritto sulla rivista delle Nemesiache “Mani-Festa”.
L’Inedito è un’Associazione Letteraria nata un anno e mezzo fa e fondata da Fabio Martini coadiuvato da un folto gruppo di appassionati collaboratori.
Coraggiosa, motivata e armata di buone intenzioni, la casa editrice si prodiga nella divulgazione della scrittura creativa, e ha come missione il cercare e promuovere nuovi talenti di prosa, poesia e di tutte quelle espressioni in cui la parola diventa patrimonio della collettività.
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